Amministrazione di sostegno: quando il beneficiario ha una dipendenza

Non è detto che il beneficiario di amministrazione di sostegno sia necessariamente anziano o disabile. Chiunque può avere bisogno di un amministratore di sostegno, anche solo temporaneamente, come nel caso di colui o colei che soffra di una qualche dipendenza. Ribadisco, come in altri casi, anche quanto sia importante fare rete con medici e assistenti sociali.

E’ stato un periodo molto ricco per la mia formazione, perché ho avuto la possibilità di prendere parte ad eventi che mi hanno sempre più convinta della necessità che la professionalità dell’amministratore di sostegno spazi in campi assai estesi. In particolare, ho approfondito un aspetto spesso dimenticato: l’ipotesi che l’amministratore di sostegno supporti una persona che soffra di dipendenza, magari da alcool, droghe, ludopatie o smodato uso del denaro, tanto da mettere in pericolo le sostanze economiche di cui si ha la disponibilità. Ho organizzato insieme ad altri professionisti un convegno sul tema delle dipendenze e con gli amministratori di sostegno, abbiamo ascoltato anche uno psicologo e un’assistente sociale del Serd Bari, centro per la cura di persone con disturbi di addiction.

E’ stato sottolineata l’importanza che può avere l’amministratore di sostegno nell’aiutare coloro che si trovano in queste situazioni di particolare fragilità. Ancora una volta, è stato dimostrato che un professionista che si dedica ai fragili non è solo colui o colei che aiuta le persone anziane o cura interessi economici, è anche la persona che aiuta chi si trova ad affrontare situazioni di diverse difficoltà. E’ importante la collaborazione fra amministratori di sostegno e assistenti sociali al fine di creare un vero e proprio piano terapeutico che aiuti chi si trovi in queste situazioni di particolare difficoltà. A questi si aggiunge l’indispensabile apporto della famiglia. Queste tre componenti sono il punto di partenza per poter definire i percorsi di cura adeguati. A tal proposito, ho avuto la fortuna (sento di doverla definire così perchè è stata davvero un’esperienza che mi ha arricchita) di prendere parte ad un’assemblea degli Alcolisti Anonimi – Area Puglia Gruppo Rinascita Bari che celebravano la ricorrenza del 4°° anno della loro fondazione. Sono stata molto fortunata a prendervi parte, perché ho potuto capire ancora meglio cosa possa significare vivere un periodo di fragilità in questo caso dovuto all’alcool e venirne fuori con la forza del gruppo. Alcolisti Anonimi è un’associazione di persone che mettono in comune la lor esperienza, forza e speranza per risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo. Chi ha recuperato la sobrietà e l’ha consolidata può permettersi di aiutare gli altri che vivono una situazione di dipendenza. L’unico requisito necessario per entrare a farvi parte è il desiderio di smettere di bere. Uno dei punti fermi dell’associazione è, ovviamente, l’anonimato, con la possibilità di non divulgare le proprie storie personale. Il punto centrale, lo ribadisco, è la volontà di aiutare l’altro dandogli la forza per uscire da un tunnel che può distruggere la vita.

E’ stato per me davvero un incontro emozionante, al quale hanno partecipato anche medici impegnati nel sociale, un sacerdote e i volontari. Ho portato un mio contributo, presentandomi come amministratore di sostegno e cercando sempre di far capire in che modo anche io potessi aiutare chi si trova a vivere in queste condizioni. Un incontro che difficilmente dimenticherò e che mi ha dato una forza ulteriore per aiutare anche chi si trova ad affrontare questo tipo di difficoltà, anche capendo meglio le modalità di azione. Concludo con il loro pensiero: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare; il coraggio di cambiare quelle che posso; e la saggezza di riconoscerne la differenza”.

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